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L’ALLESTIMENTO E IL PATRIMONIO DEL MUSEO CIVICO

Al Primo Piano di Villa Amendola, settecentesca e borghese dimora avellinese, in una superficie di circa 400 mq, in cinque ampi saloni, comunicanti tra loro, è stato allestito un percorso espositivo di tipo narrativo – cronologico, nel quale hanno trovato permanente sistemazione cimeli che ricostruiscono e raccontano la storia della città di Avellino dai due secoli di governo feudale da parte della famiglia dei principi Caracciolo (1589 – 1806) sino al Sisma del 23 Novembre 1980. L’intero percorso, suddiviso in cinque sezioni, inizia con la sala d’ingresso del Museo, contrassegnata dal n.1, (dedicata ai due secoli di governo feudale della città di Avellino da parte della famiglia dei Principi Caracciolo è stato collocato in esposizione il Carlo II d’Asburgo di Cosimo Fanzago, pregevole scultura in bronzo fuso a cera persa, risalente al 1668, opera come si diceva di Cosimo Fanzago, che è riconosciuto maestro del Barocco napoletano, che è importante ricordare è stato tra gli allievi migliori di Gian Lorenzo Bernini, e che ha lasciato significative tracce del suo lavoro nella città di Avellino, e con ciò ci si riferisce alla sistemazione dell’antica Piazza Maggiore di Avellino, oggi Piazza Giovanni Amendola, alla facciata della Dogana dei Grani, dal Fanzago ridisegnata ed impreziosita da statue e decorazioni varie, alla Fontana di Bellerofonte in Corso Umberto I, all’altare Maggiore della Chiesa Cattedrale e alla Santa Teresa in estasi della chiesa del Carmine al Triggio.

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